Le due
riunioni dell’1 e 7 febbraio, della Commissione assetto del territorio, aperta
al contributo dei cittadini, sono state certamente positive. Si sono fatti alcuni
piccoli passi in avanti; il progetto complessivo presentato inizialmente era
incomprensibile e di difficile rielaborazione!
Le cinque
ipotesi di modifica della viabilità, proposte dall'amministrazione, sono
servite per mettere un minimo di concretezza alla discussione!
… ma,
siamo ancora in una fase introduttiva e non si vede come e quando arrivare alla
fase decisionale! Occorre fare delle scelte e indicare le priorità!
Premesso
che, sia per i costi da sostenere, sia per la complessità del problema, occorre
dare priorità alle cose semplici e di facile attuazione, rimandando ad una
seconda fase progetti più ambiziosi.
Il
punto di partenza è attuare alcune misure per rendere la mobilità, nelle vie
del centro urbano, più sicura per tutti gli utenti, adottando le misura
necessarie a ridurre il pericolo d’incidente.
Rendere
la via Dante percorribile in un solo senso di marcia e limitare la velocità a
30 Km/h, sembra diventato un punto fermo e irrinunciabile di molti ragionamenti.
Occorre
dare attuazione a questo Progetto, senza stravolgere tutta la circolazione nel
paese e con la dovuta cautela; pianificando la tempistica e valutando i costi e
i benefici.
Il
Progetto può essere suddiviso in due o più fasi.
- La
prima fase, quella sperimentale, deve limitarsi a verificare l’impatto che
l’attuazione del senso unico produrrà sulla circolazione nel paese. In
questa fase i costi saranno contenuti e limitati al minimo indispensabile:
segnaletica orizzontale e verticale, etc. senza realizzare opere
strutturali e costosi quali rotatorie, attraversamenti pedonali rialzati, dossi o dislivelli altimetrico.
- La seconda fase, quella del varo del Progetto
definitivo e programmazione di opere di riqualificazione.
La
prossima riunione della Commissione comunale, la terza del 16 febbraio 2017,
aperta al contributo dei cittadini presenti, è auspicabile che si chiuda con
una proposta concreta e di sintesi della discussione fatta dall’Amministrazione
comunale che indichi quale ipotesi, delle cinque proposte, portare avanti.
L'ipotesi
3 pare la più razionale e semplice per iniziare la fase sperimentale; l’ipotesi
2 sembra avere qualche criticità in più. Sicuramente l’ipotesi 1 è la più
onerosa con benefici sulla circolazione quasi nulli; opere di questo tipo sarebbero
meglio valutarle ed eventualmente attuarle dopo aver sperimentato le modifiche
alla viabilità. Le ipotesi 4 e 5 saranno eventualmente valutate dopo aver
completato la fase sperimentale (prima fase) dell’ipotesi 3 o la 2.
Il
centro abitato di Origgio sicuramente non è dotato di strade con ampie
carreggiate, ridurre il limite di velocità a 30 Km/h è quasi fisiologico.
Solamente la cintura di strade intorno all’abitato, su dove quasi tutto il
traffico di trasferimento dovrebbe passare, il limite di 50 Km/h potrebbe rimanere
adottando quelle precauzioni e raccomandazioni per garantire la mobilita di
tutti in sicurezza.
Dare attuazione a questo
Progetto ci permette anche di accogliere le indicazioni e dare seguito:
- Alle raccomandazioni dall’Unione Europea che rivolge alle autorità competenti per introdurre una velocità massima di 30 km/h per le zone residenziali e per tutte le strade urbane a una sola corsia, che non dispongono di pista ciclabile separata, al fine di proteggere meglio tutti gli utenti della strada.
- Al protocollo firmato da ANCI e Regioni che per contenere l’inquinamento consiglia di ridurre la velocità di 20 Km/h
- Anche la Regione Lombardia si è dotata di un suo “Protocollo Aria” (a cui il Comune di Origgio non ha aderito) http://www.l15.regione.lombardia.it/#/protocollo-aria che, in tema di mobilità e per contribuire a migliorare la qualità dell’aria, invita alla responsabilità individuale per l’adozione di comportamenti virtuosi e scelte consapevoli, suggerisce misure concrete che le Istituzioni dovrebbero perseguire. Le raccomandazioni più significative in tema di mobilità si riassumono:
Ø scelta
di una mobilità pubblica e collettiva alternativa alla mobilità privata per
quanto possibile;
Ø guida ecologica (basse velocità e regime
costante per quanto possibile) e manutenzione del mezzo comportano risparmio
carburante ed emissioni ridotte;
Ø per
nuovi veicoli, privilegiare la classe emissiva Euro 6 e alimentazioni
alternative al diesel; per i ciclomotori e motocicli, privilegiare quelli a 4
tempi rispetto ai due tempi.
· Inoltre per partecipare al bando del Ministero
dell’Ambiente “Programma sperimentale nazionale di mobilità casa-scuola e casa
lavoro” (il Comune di Origgio con delibera n° 120 del 23
dicembre 2016 ha aderito al Progetto intercomunale), l’introduzione di
una velocità massima di 30 km/h per
le zone residenziali è indicato tra i possibili progetti.
·
Anche il PGT del comune di Origgio
– Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano – Rapporto
ambientale. Al capitolo 3.2.6. Infrastrutture di trasporto; per migliorare la
viabilità prevede: “il ricorso a zone di moderazione/limitazione del traffico
….”
I sensi
unici contrapposti, in via L. Da Vinci e via Ottolini, sono di facile e
immediata realizzazione ed economicamente non onerose; altro discorso è la loro
totale riqualificazione. Anche i dossi o variazioni altimetriche sono
discutibili, penalizzano quasitutti, (trasporto pubblico, mezzi di soccorso,
etc.) tranne chi non rispetta comunque il codice della strada e anche alla
presenza di questi "dossi" sfrecciano a tutta velocità.
Nelle
vie secondarie il problema principale è la sosta dell’auto senza controlli e in
maniera casuale, occorre fare ordine e segnare quanti più stalli di sosta siano
possibili e vigilare e sanzionare le soste vietate.
Errore da evitare assolutamente
è quello di istituire dei sensi unici che agevolino il convogliamento del
traffico di transito anche in quelle strade secondarie.
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