martedì 27 settembre 2016

DIAMO UN SENSO ALLA VIA DANTE_160927

Ci sono volute due riunioni della Commissione assetto del territorio, per capire che la discussione e le valutazioni sul Piano Urbano del Traffico andavano organizzate in altro modo. Questo non significa che si sia perso tempo o non sia stata utile, anzi! Io penso che sia possibile finalmente avviare un percorso, certamente non breve, ma che porterà a rivedere la viabilità di Origgio, rendendola più sicura e sostenibile.
Finalmente nella riunione di ieri sera, lunedì 26 settembre, l'amministrazione comunale per voce del Sindaco ha proposto e rinviato il tutto per riprendere i lavori una volta pronti dei progetti particolareggiati e specifici.
Sbagliato è stato presentare due progetti complessivi che sconvolgevano la viabilità del paese e che senza dubbio avrebbe creato molti disagi e ricevuto critiche da quasi tutti gli origgesi.
Senza dubbio migliore è la strada scelta ieri ed affrontare il tema con un Piano d'interventi e priorità suddiviso in più parti, per la progettazione della nuova viabilità.

Un modo per procedere potrebbe essere:
  1. Al primo punto metterei l'introduzione del limite dei 30 km/h su tutte le strade interne all'abitato, compreso via per Cantalupo e la via cascina Muschiona! 
  2. Studio e realizzazione di un nuovo percorso dei mezzi pubblici, (via circonvallazione, via Visconti).
  3. Senso unico in via Dante da largo Croce a via G.B.Lombardi, (questa è la soluzione ipotizzata dall'Amministrazione, vicesindaco nella riunione del 19). Valutare se non sia meglio la via Piantanida per l'incontro dei sensi unici opposti; il parcheggio e i vari servizi serviti (Scuola elementare, scuola materna, oratorio, cineteatro, chiesa parrocchiale, etc.) occorre che tutti siano tenuti in debito conto. Una terza ipotesi da valutare è fare l'intera via Dante ad un solo senso da via Volta a largo Croce. Ognuna delle tre ipotesi deve tenere conto del nuovo percorso dei pullman del trasporto pubblico. Il trasporto pubblico è da valorizzare e promuovere, ogni soluzione che lo penalizza è da scartare. 
  4. Sviluppo Progetto per la riqualificazione delle vie Ottolini e via L. Da Vinci. Meriterebbero una discussione specifica per l'alberatura presente e migliorare la viabilità.
  5. Sviluppo progetti per pista ciclabile interna al territorio di Origgio e per collegare ai Comuni confinanti: Saronno, Caronno Pertusella, Lainate, Cantalupo. 
Cinque punti da affrontare separatamente considerando l'insieme degli interventi, sopratutto la via Dante a senso unico, da entrambi i lati verso il centro. Dopo la discussione generale, occorre discutere i vari Progetti singolarmente; a medio termine si ponga l’obiettivo di rendere le vie di Origgio più sicure, ma lungo termine è necessario valutare soluzioni più radicali, considerare un più vasto numero di interventi, tutti con lo scopo di migliorare qualità e vivibilità del centro del paese.

giovedì 3 marzo 2016

L’ARIA CHE TIRA

L’ARIA CHE TIRA A SARONNO
Al fine di tutelare la salute dei propri cittadini, la Comunità Europea ha stabilito per il PM10, le famigerate “polveri sottili”, un limite di 50 microgrammi per metro cubo di aria, limite da non superare per più di 35 giorni all’anno.

A Saronno, nel 2015, questo limite è stato superato ben 76 volte. Tra gennaio e febbraio 2016 i superamenti sono stati 19. A fine gennaio 2016 il PM10 ha toccato i 142 microgrammi per metro cubo.

SONO DATI ESTREMAMENTE PREOCCUPANTI!
Come noto, il problema dell’inquinamento da polveri sottili è comune a tutta la pianura padana ed è quindi ragionevole pensare che vada affrontato con azioni strutturali comuni e coordinate in tutto il territorio interessato. La Regione Lombardia, l’ente che dovrebbe promuovere e coordinare tali azioni sul territorio lombardo, purtroppo su questo tema è inerte; fino ad ora ha prodotto qualche documento, ma nessuna azione concreta, nonostante medici e ricercatori continuino a lanciare allarmi per gli effetti dell’inquinamento sulla salute delle persone.
Di fronte ad una Regione che latita, molti enti locali, Milano ma anche tanti altri, hanno assunto iniziative autonome, in primo luogo perché intervenire nelle situazioni di emergenza è un preciso dovere delle
Amministrazioni, ma anche perché c’è consapevolezza del fatto che le azioni “dal basso”, intraprese a livello di singolo ente territoriale, possono contribuire alla soluzione del problema generale.
NON COSÌ È AVVENUTO A SARONNO! A parte un’ ordinanza di dubbia efficacia emessa dal Sindaco, con la quale si prescrive la temperatura massima ammissibile in abitazioni, uffici, attività commerciali… e si pone l’obbligo per gli esercizi commerciali di mantenere chiuse le porte e gli ingressi posti verso l’esterno degli edifici, niente altro è stato fatto.
La maggioranza che amministra Saronno ha anzi dichiarato di non voler prendere iniziative, se non quelle per informare la cittadinanza, e di attendere le indicazioni che la Regione vorrà dare. In particolare, l’Amministrazione Saronnese è contraria ad intervenire su una delle fonti più importanti dell’inquinamento dell’aria, ossia i mezzi di trasporto stradali.
Se da un lato è vero che i blocchi del traffico predisposti in alcuni Comuni non sembrano portare benefici immediati, è altrettanto vero che servirebbero azioni di lungo periodo tese a scoraggiare e ridurre la circolazione sulle nostre strade.
I Comuni hanno degli strumenti di intervento per ridurre la circolazione all’interno delle città, ma purtroppo l’Amministrazione Saronnese ha scelto di seguire la strada opposta.
LA VENTILATA APERTURA AL TRAFFICO DELLA ZTL, L’ANNUNCIATO RIDIMENSIONAMENTO DELLE ZONE 30 KM/H, L’ELIMINAZIONE DELLA PISTA CICLABILE DAL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DI PIAZZALE BORELLA PER FARE POSTO AI PARCHEGGI PER LE AUTO, SONO TUTTE MISURE CHE VANNO NELLA DIREZIONE DI INCENTIVARE IL TRAFFICO.
Sono scelte miopi che finiranno per danneggiare tutti i saronnesi, anche quelli che hanno votato per questa amministrazione.
Stefano Giusto
Commissione Ambiente e Sport - Saronno

Pubblicato su INPIAZZA Periodico del Partito Democratico di Saronno - Anno 18 n. 77

venerdì 19 febbraio 2016

QUESTION TIME DEL CONSIGLIO COMUNALE

All’inizio di ogni seduta del Consiglio Comunale, Sindaco, Assessori e Consiglieri Comunali, danno risposta alle domande e alle istanze presentate dai cittadini, su argomenti di interesse collettivo.

All’inizio di ogni seduta del Consiglio Comunale, Sindaco, Assessori e Consiglieri Comunali, danno risposta alle domande e alle istanze presentate dai cittadini, su argomenti di interesse collettivo.

Lo Statuto del Comune di Origgio assegna ai cittadini un ruolo importante; l’Amministrazione comunale ha il dovere di avvalersi dell’apporto dei cittadini, riconoscendo e garantendo varie forme di partecipazione, anche al singolo cittadino.

Per completezza, nello Statuto si legge agli articoli:

Art.2 comma 3 “Riconosce e garantisce la partecipazione dei singoli cittadini e delle realtà associative presenti sul territorio nel quale si arricchisce la personalità umana; sostiene il libero svolgimento della vita sociale dei gruppi e favorisce lo sviluppo delle associazioni democratiche”.

Art.3 comma 2 “Il Comune concorre alla determinazione degli obiettivi contenuti nei programmi dello Stato e della Regione, avvalendosi dell'apporto dei cittadini, delle formazioni sociali, economiche, sindacali e culturali operanti nel suo territorio”.

Il “Question Time” è uno strumento importante, una scelta per dar voce, consentire ai cittadini, singoli o associati, di presentare istanze, domande, quesiti, al Sindaco, Assessori, Consiglieri Comunali, su argomenti di interesse della collettività.

 Le richieste, presentate in forma scritta su apposito modulo e pervenute almeno 10 giorni prima della convocazione del Consiglio Comunale, sono evase all'inizio di ogni seduta. Per non oltre 30 minuti, il Sindaco, gli Assessori, i Consiglieri Comunali danno risposta alle istanze, qualora l'interrogante sia presente in aula.

La voce dei cittadini, ascoltarli, coinvolgerli nei percorsi di analisi, elaborazione e progettazione, offre all’Amministrazione comunale l’opportunità di ulteriori motivi e stimoli a far meglio. Attivare il “Question Time”, disciplinarlo, predisporre la modulistica, è improcrastinabile, ma non è l’unico strumento per dar voce ai cittadini.