mercoledì 27 agosto 2014

LA FINE DEL PATTO TRA LAVORO E DIRITTI

 «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti»: così si legge nella Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948. Uscendo dalla guerra vittoriosa sul razzismo nazifascista si volle inaugurare un'età nuova con una affermazione risoluta dei diritti spettanti a tutti gli esseri umani. Non che bastasse un documento solenne di volontà politica a cancellare in radice le tante forme di privazione o limitazione della libertà; il principio della naturale libertà di tutti gli esseri umani fu affermato dalla classe dirigente di società schiaviste e ci fu bisogno di ben altro perché quegli schiavi potessero diventare uomini liberi. Non basta avere ereditato un diritto; bisogna lottare per garantirsene il possesso, per estenderne la protezione. Il caso dell'Italia lo dimostra. Qui, dopo la Liberazione, i padri costituenti fissarono in due punti la regola del nuovo patto: l'articolo 2 affermò i diritti inviolabili delle persone, come singoli e come associati. E il fondamentale articolo 3 impose il compito di rimuovere gli ostacoli limitanti di fatto libertà e uguaglianza. Punto d'incontro e di saldatura fu l'articolo 1 il lavoro, condizione e fondamento della democrazia italiana. Oggi tutto è cambiato. Il nodo tra lavoro e diritti di libertà si è sciolto. Al posto del lavoro come garanzia delle libertà democratiche troviamo tante forme di schiavitù. Il lavoro che esiste non è più quello creato dalla rivoluzione industriale.
Alle tante forme particolari di produzione della ricchezza dell'economia precapitalistica si sostituì un'idea del lavoro come termine onnicomprensivo, gli individui avevano la possibilità di passare da un lavoro ad un altro con facilità. Oggi non è più così: la rivoluzione finanziaria e quella elettronica hanno cancellato il carattere collettivo del lavoro come fondamento dell'organizzazione della società. Al suo posto si è instaurata una diversa forma di produzione e un'iniqua distribuzione della ricchezza e del potere. Sono risorte forme antiche di schiavitù e di sfruttamento - il lavoro dei minori, la condizione di milioni di immigrati senza diritti di cittadinanza.

Ed è nata in Italia la nuova schiavitù di un lavoro senza diritti, con folle di giovani inutilmente laureati a servire nei call-center.

ORIGGIO AUTOGESTITA.

In un momento segnato dal distacco dei cittadini nei confronti della politica, noi riteniamo che la partecipazione possa essere lo strumento in grado di favorire il contributo alla discussione e per avere il maggior consenso sulle soluzioni dei problemi della nostra comunità.
«Alla crisi della democrazia noi vogliamo provare a rispondere con l'aumento della democrazia».
Oggi, per amministrare bene un Comune è necessario mobilitare tutte le risorse, a partire da quelle umane che, se ben orientate, producono benefici per tutta la comunità. Ormai sono tanti i Comuni che si sono messi su questa strada, e la partecipazione attiva dei cittadini, con la maggior trasparenza, ha garantito migliori risultati, minor conflittualità e una notevole diminuzione di pericoli d’infiltrazione mafiosa.
Noi, del centro sinistra, vorremmo che si attivassero laboratori tematici con l’obiettivo di coinvolgere tanti cittadini che liberamente vogliono contribuire, nelle forme dovute, ad amministrare il Comune.
Non si tratta di improvvisare, ma se non si vuole rimanere fermi occorre mettere in moto tutte le energie disponibili. È necessario avere ben presente l'agenda dei temi da affrontare, così come le proposte da sottoporre all'Amministrazione. Tutto ciò in assoluta autonomia, attraverso percorsi partecipativi che poggiano sul metodo del consenso. I laboratori, per funzionare, dovranno avere a disposizione dei locali dove potersi riunire, (Casa dei beni comuni).
L’Amministrazione, attraverso la Giunta ed il Consiglio comunale, saranno tenuti a prendere in considerazione i documenti approvati dall'assemblea plenaria del Forum dei laboratori e a deliberare conseguentemente.
Partiti e associazioni di categoria, abituati al monopolio della decisione e a metodi poco trasparenti, dovranno fare un salto di qualità, poiché i modelli di democrazia diretta e partecipata richiedono una disponibilità alla cessione di sovranità da parte degli istituti di rappresentanza.
Gli eletti dovranno aprirsi al dialogo ed al confronto, assumendo un ruolo di servizio, prima che di governo.
Per contro cresceranno gli spazi di autogoverno dei cittadini, che potranno arrivare fino alla autogestione di beni e servizi in chiave di sussidiarietà.
Un sogno? È pura Utopia? NO, è la realtà di migliaia di centri urbani avviati da tempo su questa strada!

AGENDO: La newsletter del PD di Origgio e Insieme per Origgio (n°05 luglio - agosto 2014)

In questo numero abbiamo voluto sottolineare alcuni temi, da noi ritenuti essenziali ed attuali, di seguito sono riportati i titoli: (scaricando il PDF allegato potete leggere i posts per intero).

PD: TESSERAMENTO 2014. volete per la prima volta iscrivervi al Partito Democratico, vi invitiamo a contattare il Circolo scrivendo a pdoriggio@gmail.com oppure contattando il Segretario del  Circolo Michele Nigro al 3315464460. Ogni  lunedì sera dalle ore 21,00 ci trovate nella sede del Circolo PD di Origgio in via Dante 105 disponibili ad accogliere ogni vostro suggerimento o per il ritiro della tessera PD per l’anno in corso.
Un saluto sincero
Michele Nigro – Segretario del circolo PD di Origgio

ORIGGIO AUTOGESTITA. In un momento segnato dal distacco dei cittadini nei confronti della politica, noi riteniamo che la partecipazione possa essere lo strumento in grado di favorire il contributo alla discussione e per avere il maggior consenso sulle soluzioni dei problemi della nostra comunità. «Alla crisi della democrazia noi vogliamo provare a rispondere con l'aumento della democrazia».

I CORDOLI DI VIA MANZONI, SERVONO O NON SERVONO? … una buona parte di questi cordoli non sono più posizionati, perché rimossi poche settimane fa, nel corso di opere per il ripristino del fondo stradale o perché da tempo staccatasi e mai riposizionati.

LA GRANDE GUERRA E LE TANTE PICCOLE GUERRE. Dice Papa Francesco che siamo nella terza guerra mondiale a puntate e che è lecito fermare l’aggressore. Anche noi diciamo: fermate le guerre, liberiamo la pace!

LA FINE DEL PATTO TRA LAVORO E DIRITTI. «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti»: così si legge nella Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948.

2 x 1000 PER FINANZIARE IL PD. Grazie all'impegno del PD (governo Letta), è stata approvata la legge che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti in favore di contributi volontari da parte dei cittadini.


DAL PRIMO AGOSTO L’UNITÀ NON È PIÙ IN EDICOLA. In 20 anni le vendite dei giornali sono calate del 41,4 %. La stampa è stata travolta dal web e gli editori non sono stati capaci di reagire. Il gossip politico ha sostituito le inchieste e solo poche testate hanno investito in tecnologia.

Scarica il documento in formato pdf: AGENDO: n°05 luglio-agosto 2014