giovedì 25 dicembre 2014

ORIGGIO: realizzata un’area riservata ...?

Un’area verde, dove gli amici “a quattro zampe” possono correre liberi e godersi un po’ di gioco all’aperto, è stata recentemente messa a disposizione dal Comune di Origgio.

Lo spazio è stato appositamente ricavato all’interno dell’area verde esistente in via ai Ronchi. È un buon inizio! Si è cominciato, dando priorità ai più piccoli, ai tanti “abitanti” le nostre case, il più delle volte costretti in spazi angusti. Tartarughe, coniglietti, ricci, etc. finalmente potranno godere di un po’ di libertà. È stato detto, dai nostri attuali Amministratori, in Consiglio Comunale, nella seduta del  19 dicembre 2014, che questo è la prima “AREA RISERVATA SGAMBETTAMENTO CANI“ (??? area per cani ??? BOH! Siamo seri!). La Giunta comunale ha annunciato che una seconda area è in fase di “progettazione” in zona Broggio; si stà facendo ciò per dare una risposta ai firmatari la petizione che chiedeva per i cani di disporre di un luogo recintato dedicato ai loro. Speriamo che questa seconda opera sia realizzata e che abbia tutti i requisiti necessari; la dislogazione è sicuramente fuori mano, è in centro al paese che esiste il problema. La petizione, sottoscritta da 250 cittadini di Origgio, suggeriva alcune soluzioni e requisiti necessari per un’area cani. Spero che in futuro se ne tenga conto. Soprattutto è necessario il coinvolgimento dei proprietari dei cani, nella elaborazione e nella gestione della cosa pubblica. È grazie alla partecipazione e al loro reale coinvolgimento nelle scelte amministrative che i cittadini possono stabilire la qualità dei servizi pubblici locali.

sabato 20 dicembre 2014

Un altro modo di amministrare Origgio c’è!

Approvato, nella seduta del Consiglio Comunale di venerdì 19 dicembre 2014, il Bilancio di Previsione per l’anno 2014 e il Piano triennale delle opere pubbliche del Comune di Origgio. Il Bilancio di Previsione è il documento di pianificazione economica e di programmazione politica predisposto dall’amministrazione che coordina l’intera macchina comunale; è approvato dal Consiglio entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento, salvo diversa scadenza stabilita con la legge finanziaria.

Quest’anno, ormai è consuetudine per questa Amministrazione, sono state concesse le solite proroghe cui il Comune di Origgio a dato seguito continuando ad “amministrare” il nostro paese in termini di dodicesimi, in parole povere “alla giornata”. Questa scelta di attendere fino alla fine la proroga data dal Governo evidenzia, di fatto, una modalità che abbiamo ormai imparato a riconoscere negli anni, come la solita incapacità del Sindaco e della sua Giunta nel saper programmare opere e progetti sul territorio.

Arriviamo quindi con un anno di ritardo ad approvare un bilancio che di previsione a ben poco, che di fatto è stato calato dall’alto senza aver dato un minimo d’informazione alla cittadinanza, senza aver chiesto e coinvolti i cittadini nella elaborazione di Progetti e di Idee. La Giunta comunale di Origgio (Lega Nord, Foza Italia, UDC) si è attenuto al “minimo sindacale”, ha dis-organizzato un Consiglio Comunale Aperto alla cittadinanza; Consiglio Comunale, convocato in maniera del tutto dilettantesca, a cui hanno assistito solamente DUE cittadini nel 2013, SEI nel 2014; forse uno sforzo preliminare, per pubblicizzare l’evento, avrebbe dato un risultato migliore.

Altrove succede che sono numerosissimi i Comuni che hanno approvato il Bilanci di Previsione a cominciare dal mese di luglio. Moltissime le Amministrazioni Comunali che coinvolgono con una informazione puntuale i cittadini e diventano sempre più quei Comuni che vedono nella partecipazione dei cittadini nella formazione del bilancio, uno strumento di trasparenza e democrazia. . Perché grazie alla partecipazione, i cittadini possono stabilire la qualità dei servizi pubblici locali. Al contrario, non di rado le decisioni delle Amministrazioni rischiano di non essere ben accolte dai cittadini, di provocare conflittualità e rallentamenti nella fase delle scelte o nella realizzazione delle opere.

Responsabilità, Trasparenza e Partecipazione dei cittadini: sono i buoni requisiti che un’Amministrazione attenta deve poter vantare. Avviare processi di decisione partecipata che siano strutturati secondo metodologie ben definite, permette di instaurare un rapporto più collaborativo tra l’Amministrazione pubblica ed i cittadini. Costruire e condividere le scelte sulle politiche pubbliche con coloro che, insieme all’Amministrazione, vivono quotidianamente il territorio – le associazioni e i cittadini – sembra poter essere la risposta per superare questa difficoltà. La stessa Amministrazione, ascoltando direttamente dai cittadini le loro priorità, può acquisire un ampio patrimonio di conoscenze, maggiormente corrispondente alle esigenze reali della popolazione e quindi affrontare al meglio la gestione del territorio in tutta la sua complessità.

A primavera del prossimo anno, con l’elezione del Sindaco e dei Consiglieri, si insedierà una nuova Amministrazione; la speranza di molti cittadini di Origgio e che si affermi un nuovo modo di gestire il nostro Comune: più Trasparente, più Responsabile, più Partecipato.

giovedì 11 dicembre 2014

CAMPAGNA DI SOSTENGNO ALLA LOTTA CONTRO LA CORRUZIONE.

Ci rivolgiamo a tutti i Candidati e ai Candidati alla carica di Sindaco che si presenteranno alle elezioni amministrative del 2015 di qualunque partito, lista e schieramento di aderire alle richieste di trasparenza pre-voto di Riparte il futuro. È il momento di assumere l’impegno di mettere in cima alla propria agenda la lotta alla corruzione. Due sono le iniziative da sostenere e mettere in campo:
  1. 1.    Adottando la delibera “Trasparenza a costo zero” entro i primi 100 giorni
  2. 2.    Impegnandosi ad attuare le prescrizioni della delibera entro 200 giorni

La mancanza di risorse per i Comuni non può essere una scusa: è possibile combattere la corruzione anche a costo zero. Chiediamo ai sindaci di condividere con i cittadini le informazioni su chi li rappresenta e su come i Comuni spendono i soldi pubblici.

1.        La trasparenza della candidatura.
A)      Pubblicare (sul sito di Riparte il futuro o sul proprio) il Curriculum Vitae. Il CV non deve essere generico: al contrario, chiediamo che includa tutti gli incarichi ricoperti, siano essi pubblici o professionali, e non solo quelli principali. Grazie a questo documento è possibile valutare la competenza e l’esperienza del candidato, in ciascun settore che lo vede coinvolto, e da esso possono emergere eventuali conflitti d’interesse.
B)      Pubblicare (sul sito di Riparte il futuro o sul proprio) la propria storia giudiziaria. Chiediamo di conoscere tutti i procedimenti penali in corso e quelli che si sono conclusi con una condanna, anche lieve. Il nostro intento è di permettere all’elettorato una scelta quanto più consapevole rispetto a chi prenderà decisioni strategiche per la città. Sapere la storia giudiziaria dei candidati è una garanzia per lo svolgimento della vita istituzionale.
C)      Pubblicare (sul sito di Riparte il futuro o sul proprio) la propria la situazione reddituale e patrimoniale La pubblicazione della situazione reddituale e patrimoniale di chi rappresenta le istituzioni è richiesta per legge in diversi Paesi europei. Lungi dal credere che sia opportuno giudicare positivamente o negativamente alla luce del reddito, pensiamo che sia importante verificare la corrispondenza tra reddito, patrimonio, attività professionale e stile di vita.
D)      Dichiarare e pubblicare (sul sito di Riparte il futuro o sul proprio) potenziali conflitti d’interesse. Chiediamo siano rese pubbliche, mediante autodichiarazione, situazioni di potenziale conflitto tra gli interessi professionali e privati del candidato e quelli pubblici di cui si potrebbe occupare una volta eletto. Inoltre, chiediamo che si faccia riferimento non solo a se stessi, ma anche a congiunti e familiari, quindi ai possibili interessi mediati. Questi non sono ostativi alla candidatura ma potrebbero rappresentare un rischio, specialmente nelle realtà più piccole.

2.       La delibera “trasparenza a costo zero” entro 100 giorni. La delibera richiede:
  1. pubblicazione online e diffusione dell‘anagrafe di tutti gli eletti;
  2. informazione semplificata sui bilanci del comune, fornendo dati dettagliati su partecipate ed enti simili;
  3. adozione della Carta di Pisa, codice etico promosso da Avviso Pubblico;
  4. creazione di una Tavola pubblica per la trasparenza, composta da istituzioni e società civile;
  5. trasparenza sulla gestione dei beni confiscati (per i comuni che li hanno), attraverso un elenco pubblico dei beni, i bandi per le assegnazioni, le verifiche e le informazioni sull’utilizzo.
3.       Attuare la delibera in 200 giorni. Le 5 prescrizioni contenute nella delibera dovranno essere attuate entro e non oltre 200 giorni. In questo tempo Riparte il futuro monitorerà, assieme alla società civile, affinché le richieste e gli impegni vengano soddisfatti e mantenuti.

giovedì 6 novembre 2014

Tutela dell’ambiente e promozione di uno Sviluppo Sostenibile.

La questione della terra è stata sempre al centro di lotte e rivendicazioni fin dall'inizio della storia dell'uomo. Su di essa si è fondato il potere delle città, dei regni e quello di alcune classi sociali rispetto ad altre. Per essa si è sognato, lottato, si è rivendicato un futuro diverso associando spesso al concetto di terra quello di libertà. L'uomo si è confrontato con il territorio cercando di adattarlo alle proprie necessità. Mai però come a partire dal XIX secolo l'uomo ha deciso di perseguire unicamente i propri obiettivi disinteressandosi della questione ambientale, arrivando a violentare questa Terra, che ci è stata donata, nei modi e con i mezzi che sono sotto gli occhi tutti. Ancora oggi possiamo godere delle meraviglie che la natura ci offre; ma qualche volta, ci fermiamo a pensare come avrebbe potuto essere l'ambiente che ci circonda prima di questa sfrenata industrializzazione, prima di questa sfrenata corsa ai consumi. Stiamo violentando la natura; ma forse, prima ancora stiamo violentando noi stessi.
E' su queste basi che abbiamo deciso di modificare il nostro approccio a questi argomenti e di proporre forme alternative in cui il rispetto per l'ambiente va di pari passo con la consapevolezza che forse è necessario recuperare alcuni valori sociali per ricostruire migliori relazioni tra le persone.
Si parte sicuramente da una visione critica e forse pessimistica di quanto avviene attorno a noi. Non si può dire però che non sia realistica. E allora cosa facciamo? Ci concentriamo unicamente sulle nostre piccole “isole felici”? Forse fino a qualche hanno fa era possibile. Le situazioni veramente difficili possiamo dire che erano più lontane. La crisi però ci ha messo di fronte alla dura realtà, che non è altro che il risultato di tutta una serie di politiche, scelte economiche, atteggiamenti personali sbagliati.
Fortunatamente in giro per il mondo e anche nella nostra nazione ci sono iniziative che vanno controcorrente, che secondo noi vanno nella giusta direzione e che vanno fatte conoscere, vanno perseguite.
Il partito Democratico di Origgio insieme a tutti coloro che vorranno partecipare, a tutte le liste che lo vorranno affiancare, in vista delle prossime elezioni ha l'intenzione di elaborare e proporre un progetto che ponga al centro della vita politica locale, il rispetto per l'ambiente, e un nuovo modo di confrontarsi con il territorio. Probabilmente non ci inventeremo nulla di nuovo ma sicuramente considereremo le esperienze e le iniziative che già altri hanno messo in pratica e cercheremo, con impegno, fermezza e con un grande entusiasmo, di attuarle anche nel nostro paese, adattandole alla nostra realtà.
Vogliamo porre all'attenzione dei cittadini alcune iniziative in cui sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale sono il motore principale. In particolare facciamo riferimento ai mercati a kilometri “0”, ai gruppi d'acquisto solidale, agli orti in città e agli orti didattici.
Gruppi di acquisto solidale.
Sono il frutto dell'iniziativa di semplici cittadini che decidono di incontrarsi per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro. Questa esperienza non nasce solamente al fine di produrre un risparmio ma, l'aspetto etico, o solidale,è ritenuto il più importante. Questi gruppi si definiscono solidali proprio perchè coloro che ne fanno parte decidono di utilizzare il concetto di solidarietà' come criterio guida nella scelta dei prodotti. Solidarietà' che parte dai membri del gruppo e si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, al rispetto dell’ambiente, e a tutti coloro che subiscono le conseguenze inique di questo modello di sviluppo. Alla base della nascita di questi gruppi vi è sostanzialmente una critica profonda verso il modello di consumo e di economia globale ora imperante, insieme alla ricerca di una alternativa praticabile da subito. I gruppi cercano prodotti provenienti da piccoli produttori locali per avere la possibilità di conoscerli direttamente e per ridurre l’inquinamento e lo spreco di energia derivanti dal trasporto. Inoltre si cercano prodotti biologici o ecologici che siano stati realizzati rispettando le condizioni di lavoro. I gruppi di acquisto sono collegati fra di loro in una rete che serve ad aiutarli e a diffondere questa esperienza attraverso lo scambio di informazioni. Sottolineiamo la presenza sul nostro territorio di un GAS locale ed in particolare la presenza di Aequos (http://www.aequos.eu/) la prima cooperativa di GAS, in grado di raggruppare una trentina di realtà, con lo scopo di organizzare acquisti collettivi di frutta e verdura per ottimizzare trasporti-logistica-volumi, e proporre così continuità e stabilità nei confronti dei produttori.


Mercati a km "0"
Sono i mercati di quegli agricoltori che vendono solo prodotti agricoli, italiani, provenienti dai territori regionali. Tra le ragioni principali di successo di tali iniziative c'è il fatto che in questo modo si riducono i passaggi commerciali, si recupera un contatto umano con chi produce gli alimenti e si sostiene la produzione locale.
Nella nostra regione, sono molte le cascine, le fattorie, le aziende agricole che operano in questa direzione. Evidenziamo l'iniziativa di Coldiretti nel 2008 ha promosso la nascita della Fondazione Campagna Amica per promuovere l’estensione capillare di ogni formula di vendita diretta, quale momento di valorizzazione della firma dei produttori e di risposta alla crescente domanda di cibo veramente italiano e genuino. In tutta Italia e in particolare nella nostra regione è possibile trovare mercati, fattorie, agriturismi e botteghe che operano con il marchio di "Campagna Amica".

Gli orti in città.
Sono un'esperienza che sta prendendo sempre più piede sia in Italia che all'estero e si sintetizza nel destinare aree e spazi pubblici alla coltivazione.
I vantaggi di tali iniziative sono innumerevoli: dal punto di vista sociale ad esempio, l’obiettivo primario di tanti comuni è quello di sottrarre aree verdi all’abusivismo edilizio e alla speculazione, riducendo al contempo l’inquinamento ambientale e promuovendo un’agricoltura di qualità; è evidente anche una finalità sociale in quanto rappresentano un modo per incrementare la socializzazione tra le persone, anche di diversa età, cultura o ceto sociale, attraverso la condivisione di spazi, o lo scambio di esperienze o degli stessi prodotti ortofrutticoli; non va dimenticato l’impatto ecologico in quanto gli orti migliorano il microclima, salvaguardano e riqualificando il territorio.

Gli orti didattici.

Sono delle iniziative prese dagli gli istituti scolastici che decidono di introdurre tra le loro attività anche quella di insegnare ai bambini l'esperienza della coltivazione utilizzando un pezzetto di terra come fosse un'aula a cielo aperto. In questo modo i nostri ragazzi possono cimentarsi in un attività manuale stimolante, imparare le varie fasi della coltura di ortaggi, dalla semina al raccolto, concentrandosi ad osservare la natura, i suoi ritmi lenti e perfetti, il ciclo delle stagioni, ed imparare a comprendere l'importanza della qualità dei cibi.

Fiera del bestiame del XXV aprile.

Nata all’inizio degli anni ’50, nei primi anni ha visto la prevalenza degli animali e di qualche strumento agricolo, che in un paese che aveva ancora un buon interesse per l’attività agricola, avevano una funzione importante. La manifestazione nel corso degli anni non ha saputo valorizzare e conservare un forte rapporto con il territorio, soprattutto con gli operatori di Origgio. Dobbiamo tornare a riaffermare i valori che animavano le prime edizioni privilegiando quegli operatori che operano tutto l'anno sul nostro territorio; operatori, espositori a KmZero, che abbiano un legame con il paese. La Fiera torni ad essere momento di promozione e commercio, valorizzando i prodotti locali, non solo agricoli, e dando spazio e rilievo al commercio equosolidale che giorno dopo giorno conquista fasce di mercato sempre più ampi.

ORIGGIO: un paese equosolidale.

I nuovi modelli di vita, le ampie possibilità del web, la crisi strutturale della nostra economia impongono una nuova riflessione.Oggi è necessario pensare ad un commercio "equosolidale", dove produttori e negozi biologici, cooperative sociali e di servizi, aziende a km 0 sono tutte realtà con le quali, a nostro avviso, è necessario interagire.
Il commercio equo e solidale è una forma di commercio che garantisce al produttore e ai suoi dipendenti un prezzo giusto e predeterminato, assicurando anche la tutela del territorio. Si oppone alla massimizzazione del profitto praticata dalle grandi catene di distribuzione organizzata e dai grandi produttori. Carattere tipico di questo commercio è di vendere direttamente al cliente finale i prodotti, eliminando qualsiasi catena di intermediari.
Quando si acquista prodotti certificati equosolidali si può essere sicuro che gli agricoltori che hanno coltivato gli ingredienti equosolidali hanno ricevuto un prezzo equo per il loro raccolto. In cambio, gli agricoltori equosolidali si impegnano a utilizzare tecniche agricole ecocompatibili, applicare standard di lavoro equi e investire nelle loro comunità. Noi vogliamo che Origgio diventi una delle tante realtà “equosolidale”; vogliamo perseguire l’obiettivo che il nostro paese abbia il riconoscimento di essere equo e solidale.A tal fine, nell’immediato, ci proponiamo di:
Intraprenderemo iniziative atte a sensibilizzare i cittadini sul tema, cercheremo il sostegno dei media locali a supporto della campagna.
Sottoporremo al Consiglio Comunale una risoluzione, da approvare, a sostegno del commercio equo e solidale. Proporremo azioni per interagire con tutte le realtà: produttori e negozi biologici, cooperative sociali e di servizi, aziende a km 0.Noi vogliamo che anche ad Origgio si affermi il concetto di commercio equosolidale che punta alla valorizzazione dei prodotti in armonia con l'ambiente. Il commercio equosolidale è un modello eccellente che sta aiutando a fare in modo che l'economia globale sia al servizio della gente e non viceversa.

AMMINISTRATIVE 2015: IL PD ED INSIEME PER ORIGGIO SI PRESENTANO.

Buona la prima! Questo il commento a caldo dei militanti del PD e di Insieme per Origgio che hanno organizzato il primo incontro pubblico con i cittadini origgesi. La serata di venerdì 24 ottobre, aveva come titolo “Trasformiamo insieme Origgio” e aveva l’obiettivo di dare inizio a un percorso condiviso con gli origgesi discutendo sulle questioni locali da affrontare nelle prossime elezioni amministrative, che nel 2015 eleggeranno il Sindaco ed il Consiglio Comunale.
Ha introdotto la serata Domenico Ambrosini, enunciando le linee guida del Programma Elettorale della coalizione PD – Insieme per Origgio che in estrema sintesi, sono:
“Solidarietà, uguaglianza, pari opportunità: i Valori. Responsabilità, Trasparenza , Partecipazione: i principi etici. Organizzare la partecipazione dei cittadini e prestare grande attenzione verso le fasce della popolazione più bisognosa”
Ci proponiamo di riformare completamente la modalità di governare Origgio, aprendo ai cittadini e alle realtà produttive e associative operanti sul territorio mediante l’istituzione (o la ricostituzione) di consulte e commissioni comunali capaci, in prima battuta di coinvolgere i cittadini nelle scelte decisionali, di orientare meglio gli interventi e le scelte verso i veri e sempre mutevoli bisogni della popolazione.
La serata ha avuto la sua centralità con gli interventi di:  Marco Giudici, Assessore al Bilancio del Comune di Caronno Pertusella, che ha portato la sua esperienza sul Bilancio Partecipato  e di Ilaria Nava, Assessore all’Urbanistica del Comune di Caronno Pertusella, che ha portato la sua esperienza di architetto e di amministratore.

Al termine si è aperto il dibattito pubblico che ha visto numerosi interventi, quasi tutti riguardanti l‘Ambiente e l’Urbanistica. Per continuare questo percorso, abbiamo pensato di farlo sotto un nome ed un simbolo nuovo. 
Un simbolo che vede i due di Insieme per Origgio e Partito Democratico in un cerchio che come sfondo ha i colori della Pace e la scritta ORIGGIO DEMOCRATICA, presentato al termine dell’incontro.
Non abbiamo iniziato dagli uomini, (candidati), ma dalle idee, dal Programma che stiamo elaborando e continueremo a farlo insieme ai cittadini.

“Trasformiamo insieme Origgio”

lunedì 13 ottobre 2014

ORIGGIO: AREE RECINTATE PER SGAMBATURA CANI.

Lunedì 1 settembre è stata consegnata, all’attenzione del sindaco Panzeri e per conoscenza ai Capigruppo Consiliari, la petizione per richiedere una o più aree recintate per sgambatura cani. L’iniziativa, promossa dall’associazione XOriggio, ha raccolto l’adesione di oltre 250 cittadini di Origgio. Crediamo siano molto di più gli origgesi che sentono la necessità di portare i loro cani in aree attrezzate che possano favorire la socializzazione e l’addestramento in sicurezza e tranquillità.

Nella petizione si ponevano, all’attenzione dell’Amministrazione Comunale, alcune ipotesi che potevano essere adatte:
  1. L’area dell’attuale “Piattaforma ecologica”. Una volta che la nuova “Piattaforma ecologica” sarà operativa la destinazione dell’area adiacente al parcheggio del cimitero completamente recintata, che con pochissimi interventi sarebbe resa adatta per poter ospitare gli animali in sicurezza.
  2. L’area Fiera potrebbe essere resa idonea allo scopo, completamente recintata, utilizzata meno di un mese l’anno, con pochissimi interventi si potrebbe prestare ad ospitare gli animali in sicurezza. La piantumazione perimetrale dell’area con appositi raccoglitori di deiezioni all’interno nell’area, qualche cestino per i rifiuti e una fontanella per dissetare i cani sono gli unici interventi indispensabili per rendere l’area idonea. 
  3. Nel progetto “Il bosco in città” da anni promesso, nei programmi dei candidati alla carica di Sindaco, si potrebbero dedicare una parte, opportunamente recintata e attrezzata per lo sgambatura dei cani.
XOriggio confida di ricevere adeguata attenzione e soprattutto si augura che l’Amministrazione Comunale assuma l’iniziativa di coinvolgere i cittadini nell’elaborazione, realizzazione e gestione del Progetto.

e-mail: xoriggio@gmail.com
facebook: XOriggio
blog: http://xoriggio.blogspot.it/
XOriggio (il Coordinatore Michele Nigro)

mercoledì 27 agosto 2014

LA FINE DEL PATTO TRA LAVORO E DIRITTI

 «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti»: così si legge nella Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948. Uscendo dalla guerra vittoriosa sul razzismo nazifascista si volle inaugurare un'età nuova con una affermazione risoluta dei diritti spettanti a tutti gli esseri umani. Non che bastasse un documento solenne di volontà politica a cancellare in radice le tante forme di privazione o limitazione della libertà; il principio della naturale libertà di tutti gli esseri umani fu affermato dalla classe dirigente di società schiaviste e ci fu bisogno di ben altro perché quegli schiavi potessero diventare uomini liberi. Non basta avere ereditato un diritto; bisogna lottare per garantirsene il possesso, per estenderne la protezione. Il caso dell'Italia lo dimostra. Qui, dopo la Liberazione, i padri costituenti fissarono in due punti la regola del nuovo patto: l'articolo 2 affermò i diritti inviolabili delle persone, come singoli e come associati. E il fondamentale articolo 3 impose il compito di rimuovere gli ostacoli limitanti di fatto libertà e uguaglianza. Punto d'incontro e di saldatura fu l'articolo 1 il lavoro, condizione e fondamento della democrazia italiana. Oggi tutto è cambiato. Il nodo tra lavoro e diritti di libertà si è sciolto. Al posto del lavoro come garanzia delle libertà democratiche troviamo tante forme di schiavitù. Il lavoro che esiste non è più quello creato dalla rivoluzione industriale.
Alle tante forme particolari di produzione della ricchezza dell'economia precapitalistica si sostituì un'idea del lavoro come termine onnicomprensivo, gli individui avevano la possibilità di passare da un lavoro ad un altro con facilità. Oggi non è più così: la rivoluzione finanziaria e quella elettronica hanno cancellato il carattere collettivo del lavoro come fondamento dell'organizzazione della società. Al suo posto si è instaurata una diversa forma di produzione e un'iniqua distribuzione della ricchezza e del potere. Sono risorte forme antiche di schiavitù e di sfruttamento - il lavoro dei minori, la condizione di milioni di immigrati senza diritti di cittadinanza.

Ed è nata in Italia la nuova schiavitù di un lavoro senza diritti, con folle di giovani inutilmente laureati a servire nei call-center.

ORIGGIO AUTOGESTITA.

In un momento segnato dal distacco dei cittadini nei confronti della politica, noi riteniamo che la partecipazione possa essere lo strumento in grado di favorire il contributo alla discussione e per avere il maggior consenso sulle soluzioni dei problemi della nostra comunità.
«Alla crisi della democrazia noi vogliamo provare a rispondere con l'aumento della democrazia».
Oggi, per amministrare bene un Comune è necessario mobilitare tutte le risorse, a partire da quelle umane che, se ben orientate, producono benefici per tutta la comunità. Ormai sono tanti i Comuni che si sono messi su questa strada, e la partecipazione attiva dei cittadini, con la maggior trasparenza, ha garantito migliori risultati, minor conflittualità e una notevole diminuzione di pericoli d’infiltrazione mafiosa.
Noi, del centro sinistra, vorremmo che si attivassero laboratori tematici con l’obiettivo di coinvolgere tanti cittadini che liberamente vogliono contribuire, nelle forme dovute, ad amministrare il Comune.
Non si tratta di improvvisare, ma se non si vuole rimanere fermi occorre mettere in moto tutte le energie disponibili. È necessario avere ben presente l'agenda dei temi da affrontare, così come le proposte da sottoporre all'Amministrazione. Tutto ciò in assoluta autonomia, attraverso percorsi partecipativi che poggiano sul metodo del consenso. I laboratori, per funzionare, dovranno avere a disposizione dei locali dove potersi riunire, (Casa dei beni comuni).
L’Amministrazione, attraverso la Giunta ed il Consiglio comunale, saranno tenuti a prendere in considerazione i documenti approvati dall'assemblea plenaria del Forum dei laboratori e a deliberare conseguentemente.
Partiti e associazioni di categoria, abituati al monopolio della decisione e a metodi poco trasparenti, dovranno fare un salto di qualità, poiché i modelli di democrazia diretta e partecipata richiedono una disponibilità alla cessione di sovranità da parte degli istituti di rappresentanza.
Gli eletti dovranno aprirsi al dialogo ed al confronto, assumendo un ruolo di servizio, prima che di governo.
Per contro cresceranno gli spazi di autogoverno dei cittadini, che potranno arrivare fino alla autogestione di beni e servizi in chiave di sussidiarietà.
Un sogno? È pura Utopia? NO, è la realtà di migliaia di centri urbani avviati da tempo su questa strada!

AGENDO: La newsletter del PD di Origgio e Insieme per Origgio (n°05 luglio - agosto 2014)

In questo numero abbiamo voluto sottolineare alcuni temi, da noi ritenuti essenziali ed attuali, di seguito sono riportati i titoli: (scaricando il PDF allegato potete leggere i posts per intero).

PD: TESSERAMENTO 2014. volete per la prima volta iscrivervi al Partito Democratico, vi invitiamo a contattare il Circolo scrivendo a pdoriggio@gmail.com oppure contattando il Segretario del  Circolo Michele Nigro al 3315464460. Ogni  lunedì sera dalle ore 21,00 ci trovate nella sede del Circolo PD di Origgio in via Dante 105 disponibili ad accogliere ogni vostro suggerimento o per il ritiro della tessera PD per l’anno in corso.
Un saluto sincero
Michele Nigro – Segretario del circolo PD di Origgio

ORIGGIO AUTOGESTITA. In un momento segnato dal distacco dei cittadini nei confronti della politica, noi riteniamo che la partecipazione possa essere lo strumento in grado di favorire il contributo alla discussione e per avere il maggior consenso sulle soluzioni dei problemi della nostra comunità. «Alla crisi della democrazia noi vogliamo provare a rispondere con l'aumento della democrazia».

I CORDOLI DI VIA MANZONI, SERVONO O NON SERVONO? … una buona parte di questi cordoli non sono più posizionati, perché rimossi poche settimane fa, nel corso di opere per il ripristino del fondo stradale o perché da tempo staccatasi e mai riposizionati.

LA GRANDE GUERRA E LE TANTE PICCOLE GUERRE. Dice Papa Francesco che siamo nella terza guerra mondiale a puntate e che è lecito fermare l’aggressore. Anche noi diciamo: fermate le guerre, liberiamo la pace!

LA FINE DEL PATTO TRA LAVORO E DIRITTI. «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti»: così si legge nella Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948.

2 x 1000 PER FINANZIARE IL PD. Grazie all'impegno del PD (governo Letta), è stata approvata la legge che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti in favore di contributi volontari da parte dei cittadini.


DAL PRIMO AGOSTO L’UNITÀ NON È PIÙ IN EDICOLA. In 20 anni le vendite dei giornali sono calate del 41,4 %. La stampa è stata travolta dal web e gli editori non sono stati capaci di reagire. Il gossip politico ha sostituito le inchieste e solo poche testate hanno investito in tecnologia.

Scarica il documento in formato pdf: AGENDO: n°05 luglio-agosto 2014

martedì 17 giugno 2014

I CORDOLI IN VIA MANZONI?

SERVONO O NON SERVONO, QUESTO È IL PROBLEMA!

Continuiamo a non capire da dove il Sindaco Panzeri tira fuori gli elementi che lo portano a dare un giudizio positivo sul tema della sicurezza stradale, nelle vie di Origgio. Abbiamo sempre portato all'attenzione del Consiglio Comunale gli aspetti più critici e le soluzioni per migliorare la sicurezza degli utenti soprattutto sulle strade del centro urbano. Ultimo in ordine cronologico,  nello scorso mese di febbraio, il Gruppo Consigliare di Insieme per Origgio, ha presentato al’Amministrazione Comunale una interrogazione per chiedere alcuni chiarimenti in merito ai cordoli posti in via Manzoni.
La ragione di questa nostra domanda era dovuta al fatto che, alcuni ciclisti e pedoni, avevano avuto incidenti urtando incidentalmente questi cordoli. Nel Consiglio Comunale del 22 maggio 2014, il Sindaco ha risposto all’interrogazione affermando che non era a conoscenza di incidenti e che i cordoli sono a norma. 

Noi riteniamo, in base agli accadimenti e non alle opinioni, che purtroppo gli infortuni si sono verificati, e ancora si riscontrano incidenti di varia entità, a ciclisti e pedoni. Inoltre, come si può notare, una buona parte di questi cordoli non è più posizionata sulla strada e noi non riusciamo a comprendere la ragione per cui l’Amministrazione Comunale non decide di eliminarli tutti o se, come afferma sono utili, di ripristinare quelli che per varie ragioni sono spariti. Noi crediamo, che questi cordoli abbiano recato  più danni che benefici e per questa ragione chiediamo la rimozione dei pochi rimasti. Una buona segnaletica orizzontale e l'invito agli automobilisti a moderare la velocità e al rispetto degli spazi riservati agli altri utenti della strada, sono i giusti provvedimenti che un'amministrazione attenta deve mettere in essere.

Si deve sempre attendere che gli infortuni diventino più gravi di quelli finora riscontrati, negli incidenti accaduti, per poi prendere una decisione? Per prima cosa la logica ed il buon senso dicono che ogni intervento deve avere come obiettivo quello di tutelare la sicurezza dei cittadini e prevenendo e riducendo il rischio. Per questa ragione, ribadiamo che questi cordoli vanno rimossi, così come sarebbe necessario intervenire su via Dante per migliorare la viabilità cittadina. 

Ci auguriamo che questa Amministrazione, che ha dimostrato di non essere in grado di mettere mano alla viabilità, riesca prima di ultimare il mandato a porre  rimedio a queste situazioni nell’esclusivo interesse dei cittadini.

martedì 20 maggio 2014

RIFLESSIONI SUL 1° MAGGIO FESTA (?) DEL LAVORO.

PRIMA: IL LAVORO. MA PRIM'ANCORA IL LAVORO CHE NON C'È. IL PRIMO MAGGIO SCORSO C'ERA POCA ARIA DI FESTA, PER L'ITALIA DEI DISOCCUPATI, DEGLI INOCCUPATI E MAL OCCUPATI, PER I TROPPI CHE ANCORA RISCHIANO DI PERDERLO, IL LAVORO.

Quelli che devono lasciare il lavoro si chiamano Giulio, Antonio, Luisa, Marco, Giovanna. Un giorno, improvvisamente, diventano degli “esuberi”. Un mattino si svegliano e si trovano “quantità”. 

(Pietro Ingrao, l’Unità 1990).

Iniziamo con queste parole di Ingrao, che a distanza di 24 anni sono ancora, purtroppo, di triste attualità. Troppi sono i senza lavoro, i cassintegrati, gli esodati, i precari. La lunga crisi economica, iniziata nel 2008, ha causato un enorme disastro nel mondo del lavoro e non sappiamo ancora quali potranno essere le conseguenze in futuro. Tutti i giorni, da ormai troppo tempo, i giornali e i mezzi di comunicazione ci informano con cifre drammatiche sulla disoccupazione, che è vicina al 13%, mentre quella giovanile è quasi al 43%.

Dati che spaventano e che ci devono preoccupare. 
Il PD, da tempo dice che il lavoro è la priorità, che non ci sono riforme istituzionali o provvedimenti economici che possano essere affrontati prima della emergenza lavoro. Le nuove regole hanno messo al primo posto l’economia, mentre l’uomo, che dovrebbe essere al centro, è diventato un problema, o meglio il problema. Che fare? Tutti, politici, economisti, uomini della cultura, della finanza discutono attorno al problema e ciascuno ha la sua ricetta, ma poi alla fine, al di là delle parole, dei vedremo e faremo, non danno una risposta, una soluzione che sia utile a migliorare la situazione. C’è chi vede il problema nella globalizzazione, dalla quale non si può tornare indietro, chi sostiene che uno dei motivi della disoccupazione è dovuto alla delocalizzazione delle fabbriche nei paesi in cui il costo del lavoro è meno della metà rispetto all’Italia, chi sostiene che da noi non si è fatta innovazione tecnologica e non si è investito nella ricerca. Tutte cose vere, ma allora se questa è la situazione quale è la soluzione? C’è chi sostiene che le nuove fonti di energia,la green economy, potrebbero creare nuova occupazione e chi dice che il turismo e anche un grande intervento a protezione del territorio possano essere altrettante fonti di occupazione e poi chi sostiene la necessità di interventi in grandi opere pubbliche per creare lavoro; ma in concreto non si vedono risultati. 

Allora una considerazione possiamo farla anche noi: non è che in futuro non ci sarà lavoro per tutti? Se davvero fosse così, dovremo prenderne atto e riflettere sulla necessità di affrontare il problema in modo diverso. Occorrerà pensare ad una riduzione degli orari di lavoro, che consenta di allargare la base lavorativa. Si tratta di lavorare meno per poter lavorare tutti. Facile a dirsi e difficile a farsi. Può darsi, ma intanto in Svezia stanno già affrontando la situazione. Sappiamo che ci saranno quelli che sosterranno che è un paese piccolo e che noi siamo diversi e che perciò in Italia non sarà possibile. Comunque noi preferiremmo vivere in una società con più occupati anche con un salario di poco inferiore, anziché, come oggi, in un mondo dove troppe famiglie non hanno di che vivere. Non vogliamo qui affrontare tutti i problemi del mondo e per ciascuno dare una risposta, quello che ci interessa è, che il prossimo 1 maggio, torni ad essere la festa dei lavoratori. Quando ad una persona si toglie il lavoro si compie un atto di ingiustizia grave, perché la mancanza di lavoro sgretola la dignità umana,nessuno va lasciato solo. Quando non si è autonomi si è più deboli e viene meno l’energia necessaria per affrontare con fiducia il futuro. Se non si trovano urgentemente soluzioni a questo problema si corre il rischio di togliere speranza ai giovani. 

Occorre che chi ha responsabilità si adoperi perché il 1 maggio torni ad essere un giorno di festa per tutti. Con il “Decreto Poletti” e gli 80€ dato a 10milioni di lavoratori sono i primi interventi del Governo Renzi. Il Partito Democratico ha sempre messo al centro della sua iniziativa il tema del lavoro, cosi come la Costituzione Italiana all’art.1 - L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

AGENDO: newsletter n° 03 maggio 2014





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mercoledì 23 aprile 2014

Fiera di Origgio: ricordi e propositi.

Quella di quest’anno è la 63ma Fiera del Bestiame e delle Merci, che si tiene come di consueto, ad Origgio il 25 aprile.

Sono trascorsi tanti anni dalle prime edizioni  e molte cose sono cambiate. Il tempo, lo sviluppo ed il progresso segnano i cambiamenti, e anche la Fiera di Origgio ha subito, nel bene e nel male, il segno dei tempi. Nata all’inizio degli anni ’50, nei primi anni ha visto la prevalenza degli animali e di qualche strumento agricolo, che in un paese che aveva ancora un buon interesse per l’attività agricola, avevano una funzione importante. La manifestazione nel corso degli anni non ha saputo valorizzare e conservare un forte rapporto con il territorio, soprattutto con gli operatori di Origgio, ma è diventata, anno dopo anno, una “girandola” di bancarelle e cavalli. 

Dobbiamo tornare a riaffermare i valori che animavano le prime edizioni privilegiando quegli operatori che operano tutto l'anno sul nostro territorio; operatori, espositori a KmZero, che abbiano un legame con il paese.  Sono ancora molti i vecchi che ricordano le prime edizioni, quando gli animali, mucche, manzi e vitelli, occupavano l’area attorno a Piazza Chiesa. Poi la Fiera si è spostata in via Ai Giardini, mentre le ultime edizioni si sono realizzate nella zona pubblica di viale della Resistenza e ora da qualche anno nell’area di via Marconi. Nelle ultime edizioni sono state introdotte molte novità e la Fiera, di rilievo regionale, gode di una notorietà che porta oltre 400 espositori e decine di migliaia di visitatori nel nostro piccolo Comune, che durante la manifestazione viene letteralmente invaso. Sarebbe bello assistere, in occasione di questa giornata, a qualche evento che metta in scena la vita agricola del nostro comune, attraverso fotografie, mostre sui lavori e sugli strumenti che venivano impiegati; scene di vita quotidiana del recente passato, così da potere stimolare l’interesse dei nostri ragazzi alla conoscenza della storia locale. 

Sarebbe anche interessante programmare una mostra sulle diverse manifestazioni che si sono tenute negli anni, così da poter vedere i cambiamenti che la Fiera del Bestiame e delle Merci ha subito nel corso degli anni. E’ un vero peccato che in nessun documento che tratta la storia locale ci sia una traccia di questa importante manifestazione. Noi crediamo che valga la pena raccogliere i momenti più significativi che hanno caratterizzato la Fiera del Bestiame e delle Merci ad Origgio e farne oggetto di una mostra fotografica per la prossima edizione.

25 aprile 2014



DEMOCRAZIA È PARTECIPAZIONE.

Un Paese davvero democratico non è quello che concede ai cittadini una serie di diritti basilari o impone loro una lista di doveri; una "governance giusta" prevede infatti che ciascuno di noi si faccia carico del buon funzionamento e della buona amministrazione della sua comunità, locale o nazionale che sia, e che si impegni attivamente per migliorare lo stato delle cose.
Perché è importante la partecipazione dei cittadini alla vita del proprio Comune?
Perché è proprio grazie alla partecipazione che i cittadini possono favorire la qualità dei servizi pubblici locali.
In sintesi; detto in una sola parola “Rendicontazione” (Accountability) o responsabilità rispetto agli esiti.
La definizione coinvolge due aspetti: da una parte sancisce il dovere di chi esercita una funzione pubblica, di rispondere del proprio operato, dall’altra, sulla base dell’implicita premessa, che ciò debba poter esser controllabile, stabilisce l’obbligo di assoggettarsi ad eventuali procedure di esame dirette a questo scopo. 
La “Rendicontazione” (Accountability) si compone di tre elementi principali: 
1.       Responsabilità: vuol dire buona gestione del proprio operato da parte di tutti i soggetti coinvolti, sia pubblici sia privati, in coerenza con gli obblighi e gli impegni presi. 
2.       Trasparenza: è la possibilità da parte di chiunque di reperire informazioni e dati, al fine di verificare quanto detto e fatto dalle istituzioni.
3.        Partecipazione: infine, significa che tutte le decisioni sono tanto più efficaci quanto più maturate attraverso un percorso comune e condiviso, che valorizzi la possibilità di tutte le persone di potersi esprimere e di giocare un ruolo attivo nell’influenzare, monitorare e valutare le azioni che hanno impatto sulla collettività.
Avviare processi di decisione partecipata che siano strutturati secondo metodologie ben definite permette di instaurare un rapporto più collaborativo tra l’Amministrazione pubblica ed i cittadini.
Anche l’Unione Europea ha introdotto la partecipazione come metodo di lavoro per la definizione di principi, di strategie e di programmi operativi nell’ambito sociale, economico e ambientale.
Il ricorso a forme di partecipazione “strutturata”, vale a dire con tempi e modalità ben definiti, costituisce una novità nel modo di gestire il governo del territorio, che assicura un confronto più approfondito e facilita il più ampio coinvolgimento dei diversi interessi coinvolti nella definizione di scelta politica o di un intervento.
NOI CI PONIAMO L’OBIETTIVO DI …
Ø  Diffondere e condividere le competenze dei cittadini.
Ø  Far partecipare i cittadini alle decisioni di bilancio.
Ø  Far definire ai cittadini gli standard dei servizi pubblici locali.
È tempo di iniziare, di andare oltre l’annuncio! Iniziamo con il Bilancio Partecipato e Partecipativo, che sono processi di democrazia diretta, attraverso i quali i cittadini partecipano alle decisioni che riguardano l’utilizzo e la destinazione delle risorse economiche del Comune. 
Il Bilancio Partecipato si sostanzia nella partecipazione popolare alle decisioni inerenti gli interventi pubblici e si realizza attraverso incontri con la cittadinanza finalizzati alla conoscenza del bilancio del Comune così come proposto e all’accoglimento delle istanze direttamente provenienti dai cittadini.
Il Bilancio Partecipativo è un metodo di formazione del bilancio preventivo che richiede la partecipazione diretta dei cittadini alla redazione di specifici capitoli di spesa nei limiti di quanto appositamente stanziato dall’Amministrazione comunale”.
OGGI, SAPER AMMINISTRARE BENE SIGNIFICA DARE CENTRALITÀ AI CITTADINI, RENDERLI PARTECIPI ALLE SCELTE AMMINISTRATIVE DEL NOSTRO COMUNE.

COMINCIAMO CON IL RIDISTRIBUIRE IL LAVORO CHE C’È.

In Italia si incentivano gli straordinari invece di penalizzarli come in tutta Europa, a cominciare dalla Francia con la legge delle 35 ore, alla Germania con l'abolizione degli straordinari sostituiti dalla banca ore e con i contratti di solidarietà e il part-time come in Olanda. 
Oggi l'Italia è l'unico Paese europeo dove l'ora di straordinario costa meno dell'ora ordinaria, dove la durata annua del lavoro è di quasi 1800 ore, contro 1500 di media europea.
L'Italia è anche il Paese europeo dove, dalla metà degli anni settanta, il processo storico di riduzione degli orari, dimezzato da 3000 a 1600 ore/anno in un secolo, si è arrestato ed addirittura invertito, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

sabato 19 aprile 2014

Richiesta, dai cittadini di Origgio, un’area per i cani!

Sono molti i cittadini di Origgio che si rendono conto dell’utilità, anche se per opposti motivi, di creare aree dove consentire ai proprietari di portare i cani a farsi una corsetta in piena sicurezza, senza disturbare e lontano da chi ha diffidenza o paura dei cani.
I cittadini chiedono che ad Origgio, come già fatto in numerosi comuni, vengano realizzate alcune aree riservate ai cani nel verde pubblico: “AREE DI SGAMBATURA PER CANI”.
Le aree recintate devono essere attrezzate con bacheca, cestini portarifiuti, panchine e distributori di palette/sacchetti. Il servizio sarà rivolto a tutti i cittadini in possesso di cani regolarmente iscritti all'anagrafe canina. In tali aree i cani possono essere lasciati liberi, naturalmente sempre sotto la responsabilità dei conduttori.
In particolare abbiamo osservato e vogliamo porre l’attenzione dell’Amministrazione Comunale alcune ipotesi da valutare:
1. L’area dell’attuale “Piattaforma ecologica”. Una volta che la nuova “Piattaforma ecologica” sarà operativa la destinazione dell’area adiacente il parcheggio del cimitero completamente recintata, che con pochissimi interventi sarebbe resa adatta per poter ospitare gli animali in sicurezza.
2. Nel progetto “Il bosco in città” da anni promessa nei programmi dei candidati alla carica di Sindaco si potrebbero dedicare uno parte, opportunamente recintata e attrezzata per lo sgambetta mento dei cani.
3. L’area Fiera potrebbe essere resa idonea allo scopo, completamente recintata, utilizzata meno di un mese l’anno, con pochissimi interventi sarebbe resa adatta per poter ospitare gli animali in sicurezza. La piantumazione perimetrale dell’area con appositi raccoglitori di deiezioni all’interno dell’area, qualche cestino per i rifiuti e una fontanella per dissetare i cani sono gli unici interventi indispensabile per rendere idonea l’area.
Non vogliamo che l’area si trasformi in un posto dove portare i cani solo per le loro necessità fisiologiche e quindi auspicheremmo che all’ingresso delle aree fossero affissi cartelli indicanti l’obbligatorietà alla raccolta delle feci degli animali (prassi assolutamente civile, legislativamente prevista ma purtroppo spesso disattesa).
A tale fine per l’attuazione del progetto, la gestione dell’area e disciplinarne l’utilizzo è necessario che l’Amministrazione Comunale doti il tutto di un “REGOLAMENTO PER L’ACCESSO, L’USO E LA GESTIONE DELLE AREE DI SGAMBATURA PER CANI”. Regolamento che detta norme finalizzate a garantire la fruizione delle aree di sgambatura per cani, in condizioni di sicurezza per gli esseri umani e per gli animali.
Il presente post è il primo momento di promozione dell’iniziativa che si svilupperà tra i cittadini raccogliendo ogni valido contributo, cominciando dall’elaborazione di documenti e testi utili allo scopo. Iniziamo con valutare ed elaborare i documenti allegati, raccolti sul web che meritano sicuramente di essere aggiornati alle norme attualmente in vigore.